“Il Valzer dei pensieri in mascherina” nasce dopo un incontro tra colleghe sulla tecnica della consultazione partecipata di Dina Vallino. Questi incontri mensili hanno l’obiettivo di condividere ed approfondire attraverso i casi clinici, aspetti della tecnica di consultazione col bambino e la sua famiglia. In quell’incontro ci stavamo confrontando sulla metodologia declinata da remoto e sulle sedute on line o in presenza dei DPI. Seguendo l’onda dei pensieri condivisi, rispetto al non poter godere ed avvantaggiarsi dell’espressione mimica di un bambino, della spontaneità dei movimenti di avvicinamento ed allontanamento nella relazione, sono stata stimolata alla ricerca di altri significativi dettagli che sono entrati nella quotidianità del mio lavoro detto “in presenza”.
Entrano ogni giorno nella vita e nella relazione terapeutica le mascherine. Si impongono nel setting in qualità di DPI, e se inizialmente le ho odiate, lavorate in gruppo mi sono diventate familiari e col tempo mi sono accorta che possono raccontare qualcosa di chi le sceglie e le indossa. Integrate nella relazione, suscitano una certa personale curiosità per i soggetti scelti, ed entrano nel controtransfert, strumento utilizzato come guida emotiva dai terapeuti di matrice psicoanalitica.
Ho quindi imparato ad utilizzare nella relazione le mascherine, colorate e disegnate che hanno a che fare con il primo contatto con quel paziente. A volte mi aiutano a rompere il ghiaccio, perché dal loro racconto si aprono scenari di fantasia, che se ben esplorati, permettono di avvicinare la fragilità dei piccoli e della famiglia con delicatezza.
Ringrazio il gruppo della CP fucina attiva di pensieri nuovi e sono grata ai miei piccoli pazienti che accompagnati dai genitori, stimolano la mia fantasia a superare la fatica che in questo particolare momento, pervade la cura psicologica dei bambini più piccoli.
Valzer dei pensieri in mascherina
Mascherina mascherina,
che mi dici stamattina?
Giovanna è proprio birichina,
e nasconde la faccina
dietro ad una farfallina:
vorrai far la ballerina?.
Ecco arriva l’uomo ragno
che sia arrampica sui vetri:
io ti prego, non scappare,
ti voglio solo aiutare.
Il bambino un pò furbetto
ha la mascherina con il musino da orsetto.
Fa un pò il timidone
e si nasconde dietro a quel nasone.
La sua mamma lo accompagna
con una mascherina di campagna
lui ammira divertito
il suo prato bel fiorito.
La bambina sognatrice
con la testa un pò per aria
pensa solo agli unicorni
ed ad un’avventura leggendaria.
Giulio questa mascherina
col ghigno del pagliaccio
mi fa sentire un pezzo di ghiaccio.
Dove vai tu ragazzina
con la mascherina da gattina?
Cerchi forse un pò di fusa
dalla maestra che sembra un pò confusa.
Ecco or ora una mascherina
che ha combinato una frittatina.
Ed in questo bel pasticcio
l’uovo è rotto, non sarà mica un capriccio?
Il bambino timidino
si nasconde poverino
e per questo ha scelto già
quella mimetica del papà.
Mascherina con il pesce
puoi parlarmi, il fiato esce.
E la dottoressa che mascherina ha?
Questo devi dirlo tu
che sei qua.